Scrittore scozzese. Giovanissimo combatté nella prima guerra mondiale
riportando una mutilazione permanente. Convertitosi al Cattolicesimo, scelse
quasi sempre come soggetti dei suoi romanzi sacerdoti animati da una profonda
fede, che svolgono la loro missione in contesti sociali difficili. Esordì
con il romanzo
Il miracolo di padre Malachia (1931) e da allora la sua
produzione narrativa si sviluppò secondo la tradizione naturalistica
post-vittoriana, senza mai rinunciare a quella vena satirica, con la quale
colpiva alcuni aspetti della società scozzese, che divenne tipica del suo
stile. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo:
Il mondo, la carne e padre
Smith (1945),
A ogni uomo un soldo (1950),
La sposa bella
(1953),
Il vescovo (1971),
Urbano IX (1973),
Preghiera per una
donna perduta (1981, postumo) (Edimburgo 1899-1979).